Seguici su

Cittadini

Torino aperta e solidale: l’associazionismo cristiano su lavoro, welfare e sostenibilità

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

C’era una volta il “collateralismo” in campo sociale. Ad alimentarlo associazioni, gruppi, aggregazioni sociali orientate ideologicamente verso l’uno o l’altra area politica. Non è più così, anzi, nel mondo del volontariato e della cittadinanza attiva torinese d’ispirazione cristiana si stanno muovendo energie ed idee nuove che partono da prospettive ideali anche molto differenti. Un cartello di sigle dell’associazionismo di formazione e ed azione , Centro Studi Bruno Longo, Abitare la terra, Acli, Azione cattolica, Cisv, GiOC, Meic, Cvx, Persone e città, hanno dato vita da qualche tempo ad un percorso, di impegno sociale e politico, in favore della città. L’obiettivo sono le prossime elezioni amministrative di maggio a Torino.  La finalità primaria dell’iniziativa è di carattere formativo: la voglia di crescere cittadini consapevoli in grado di impegnarsi in un’attività prepolitica o di impegno amministrativo diretto, nel solco di una scelta religiosa che privilegia la formazione culturale e prepara i giovani ad essere protagonisti della civitas.

Il documento La Torino che vogliamo: una città che cambia” è una riflessione concreta sui temi, le sfide e le priorità del prossimo decennio per la città. Prossimo passo sarà sottoporre all’attenzione dei rappresentanti politici, i candidati sindaci e consigliere  le tesi che offrono spunti per chi dovrà governare i processi di cambiamento. Le associazioni sono partite dal basso, senza padri nobili o gruppi di potere, i compagni di viaggio sono state persone e comunità che vivono nei quartieri della periferia e del centro, nelle parrocchie, nel sindacato, in gruppi spontanei e in generale, dentro quei corpi intermedi che da tempo sembravano sopiti e che oggi hanno voglia di tornare protagonisti. Il documento  è frutto del lavoro di alcune associazioni d’ispirazione cristiana, che operano nel territorio torinese: non è un cartello elettorale per evidenziare interessi di parte e non è nemmeno un modo per sentirsi portatori di «verità» o per appoggiare specifiche candidature.

Salvatore Passeri, del Centro Bruno Longo sostiene che “Intento principale di questo documento è quello di aprire un dibattito sul futuro della città coinvolgendo la comunità, rendendola attiva e attrice del proprio destino. Come cristiani l’impegno politico è la forma più alta di carità”. Il progetto nasce con l’obiettivo di dare sostanza ad un’azione politica che sia soprattutto ricerca del bene comune e pone la dimensione etica alla base della gestione della cosa pubblica e del potere. Il documento è costruito su quattro grandi aree tematiche. La Fiat e lo sviluppo – Torino può avere un futuro non solo legato alla Fiat, ma a un insieme di vocazioni. Può essere particolarmente significativo al riguardo il complesso tema della mobilità sostenibile (motori che realizzino il minimo impatto ambientale, circolazione migliorata attraverso dispositivi di sicurezza attiva e passiva) che richiede competenze tradizionali e approcci innovativi. Il welfare – la città può essere luogo che garantisce tutele e protezioni per tutti, in particolare per i più deboli e che promuove politiche attive, che diano futuro e speranza alla città tutta. Immigrazione e integrazione – nella comunità torinese si devono realizzare scelte politiche che valorizzino, attraverso esperienze concrete, l’integrazione e la coesione sociale, da contrapporre alla paura, alla disgregazione e alla violenza. La sostenibilità urbana – Torino può esercitare un ruolo centrale se fa proprio il tema della sostenibilità a fronte della crisi ecologica, nell’ambito delle risorse ambientali, della valorizzazione del paesaggio e del patrimonio edilizio.
Intanto la prima uscita in sede pubblica di confronto sul documento, sottoposto all’analisi di Piercarlo Frigero, professore di economia applicata Università di Torino, suor Giuliana Galli, responsabile del volontariato del Cottolengo e membro del Consiglio di amministrazione della Compagnia di San Paolo e  Antonio Sansone, segretario Fim-Cisl Piemonte, è avvenuta nei giorni scorsi nella parrocchia della Crocetta.  I partiti politici sapranno raccogliere queste indicazioni? Ai candidati sindaco verrà consegnato il documento e le associazioni sperando in un ampio dibattito. Nei prossimi due mesi verificheranno chi avrà raccolto la sfida per una città che cambia ma che vuole rimanere aperta e solidale.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese