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Claudio Santamaria: lo “straniero per definizione” al teatro Erba

Redazione Quotidiano Piemontese

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In una notte grondante pioggia stiamo camminando per strada, nelle vie buie di una città, non importa di quale paese. A un incrocio un uomo sbrindellato, torso nudo sotto la giacca, forse ubriaco, certamente straniero, ci prende per un braccio: “Senti, compagno…”. E’ così che tutto inizia. Questo frammento di storia possibile diventa reale con La notte poco prima della foresta, spettacolo del drammaturgo francese Bernard-Marie Koltès,  in scena in questi giorni al teatro Erba di Torino. Protagonista unico è l’attore Claudio Santamaria.

Si può raccontare un mondo intero, chiuso in un solo personaggio che parla, urla, delira, vive sul palcoscenico. Questo personaggio è lo straniero per definizione. E’ l’uomo alla disperata ricerca di una stanza che lo ripari dal freddo, “ma solo per una parte della notte”. E’ l’uomo capace di ricavare, nelle mille stanze d’albergo in cui vive, un angolo di calore simile a una casa vera.  E’ l’uomo follemente innamorato di una ragazza di strada che ha nome “mamma”, inseguita e invocata su tutti i ponti della città. E’ l’uomo che si sposta per seguire un lavoro impossibile e che si sente preso a calci dal potere. Ma soprattutto è un’immagine: è l’emblema di chi cerca con tutte le sue forze un contatto umano in un mondo ostile, da cui si sente irriso e respinto. 

La notte poco prima della foresta è uno di quei casi in cui la quarta parete, il muro immaginario che divide attori e spettatori, si fa particolarmente evanescente. Ciascuno, anche se protetto dal buio e riparato nella sua poltroncina, si sente chiamato in causa, indicato. E a tratti sperimenta col personaggio recitante una tale complicità da non riuscire più a capire chi dei due sia il cittadino e chi lo straniero, chi il sano di mente e chi il pazzo.

Dopo tante esperienze cinematografiche e televisive (Fuochi d’artificio, L’ultimo bacio e Romanzo criminale sono solo alcuni dei titoli più celebri) Santamaria torna al teatro, sua passione giovanile, con un personaggio che gli è congeniale. Durante l’ora e mezza di monologo è difficile distrarsi, staccare lo sguardo e il pensiero da una presenza così fisica, corporea, capace di attraversare in poco tempo tanti stati d’animo contrastanti: la rabbia più nera, l’incomprensione, la malinconia, la tenerezza, lo stupore. L’allestimento del regista Juan Diego Puerta Lopez prevede una scenografia scabra: la sabbia e le pietre di un cantiere, un reticolato per sfondo. La sottolineatura dei momenti più intensi è affidata al gioco delle luci e alle musiche composte da Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro.

Teatro Erba C.so Moncalieri 241, Torino

Inizio h. 16.00.

Prezzo unico: 23 € + 1.50 € prevendita. Ridotto 16 € + 1.50 € prevendita

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