Cittadini
I sindacati incontrano Cota e confermano: “Malissimo sulla sanità”
I sindacati confermano il profondo scontento sugli interventi regionali in materia di sanità (cioè: la cosa più importante tra quelle di cui si occupa la Regione, che occupa circa l’80% del bilancio ovvero circa 8 miliardi di euro) anche dopo l’incontro con il presidente Cota e l’assessore Ferrero: tagli ai servizi, ai posti di lavoro e il tutto senza la minima concertazione con territori, lavoratori e cittadini.La segretaria piemontese della Cisl, Giovanna Ventura: “La Giunta ha scelto di muoversi autonomamente e di nascosto, pur un presenza di una nostra disponibilità a condividere anche scelte impopolari. Negli incontri formali dei giorni scorsi l’assessore Ferrero aveva prospettato solo alcune linee di intervento rimandando alle successive delibere il nuovo riassetto sanitario. In realtà, la delibera odierna anticipa scelte che non erano state discusse”.
“Staremo a vedere – prosegue Ventura -, ma in assenza di un confronto preventivo e trasparente sulle misure che si intendono assumere non chiederemo senso di responsabilità né ai cittadini e neppure agli operatori”.
Per la Cgil “il programma del piano di rientro si presenta come un vero piano sanitario, con l’aggravante che non è stato discusso con le parti sociali, con i territori, con i soggetti erogatori di servizi, né tanto meno con le forze politiche presenti in Consiglio Regionale. Nel piano di rientro non si fa riferimento alla peculiarità piemontese, rispetto all’integrazione socio-sanitaria-assistenziale che ha portato il Piemonte ai primi posti in quanto a capacità di erogare servizi di qualità e in quantità”.
La Cgil, inoltre, repua “grave l’emendamento proposto dal Presidente della 1^ Commissione, Pedrale, con il quale in pratica la Giunta potrà ridurre le risorse destinate ai servizi sociali, che elimina l’individuazione di una quota pro-capite che assicuri livelli essenziali di assistenza e abolisce il Fondo Regionale per i servizi sociali”.
Il giudizio sul piano di rientro è quindi ”nettamente negativo, in quanto si sta delineando una situazione disastrosa del sistema sanitario regionale, con il peggioramento della qualità dei servizi ai cittadini e la riduzione dell’occupazione”.
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