Piemonte
Cota si arrabbia per le accuse sulla sanità, ma anche i sindacati lo attaccano
Cota si infuria con l’opposizione che, dopo il rifiuto a consegnare i documenti dovuti da parte dell’assessore alla sanità Ferrero, ha manifestato davanti alla Giunta e denunciato i tagli disastrosi che ricadranno sulla pelle dei cittadini piemontesi. Tagli dovuti a un Piano di rientro dal debito firmato nei giorni scorsi a Roma e tenuto nascosto a politici e parti sociali. Il presidente dopo la manifestazione ha attaccato: “E’ una vergogna che dà la dimensione della crisi che sta vivendo la sinistra, capace di fare solo sceneggiate. Qualcuno ha spiegato a questi signori che negli ultimi anni hanno governato loro e che il Piano sulla Sanità si sta facendo perché hanno gestito male la Sanità in Piemonte? Forse per loro sarebbe più conveniente tacere, farebbero di certo una miglior figura, ma evidentemente hanno un altro stile. Quanto ai documenti richiesti che si devono dare, verranno dati”. Peccato che dovessero essere consegnati tempo fa… E, secondo l’opposione, sbaglia anche il riferimento alla ‘genesi’ del debito. Lo fa notare il capogruppo Pd, Aldo Rescigna: “Cota non si preoccupi della sinistra. Cominci a preoccuparsi, oltre che della sua immagine, anche del Piemonte. Lo faccia con i fatti, perché di parole ne abbiamo sentite abbastanza. Forse non lo sa, ma il piano di rientro che ha firmato a Roma lo ha dovuto sottoscrivere per i debiti lasciati dal governo Ghigo, non da Bresso. Si rilegga il piano, se non glielo hanno ancora spiegato. E se la prenda con Tremonti, non con noi, se gli ha tagliato i fondi. Cota cominci a occuparsi del Piemonte. Non pensi che per risolvere i problemi della Regione sia sufficiente regalare pannolini”.
E dopo un anno di ‘fidanzamento’, lo attaccato anche i sindacati. In un telegramma inviato questa mattina, i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Piemonte, Tomasso, Ventura e Cortese hanno chiesto un incontro urgente. “Apprendiamo dai giornali – si legge nel telegramma – che la deliberazione del Piano di rientro è sostanzialmente diversa da quanto a noi illustrato. Chiediamo un incontro immediato in giornata”. L’incontro si farà solo lunedì mattina alle ore 9.30.
“Il programma attuativo del Piano di rientro – spiega il segretario Cgil, Alberto Tomasso – si è rivelato decisamente diverso e peggiorativo di quello illustrato nell’incontro del 22 scorso dall’assessore Ferrero. Si sta delineando una situazione disastrosa del sistema sanitario regionale, con il peggioramento della qualità dei servizi ai cittadini e la riduzione dell’occupazione”. Non meno dura la segretaria Cisl, Giovanna Ventura che precisa: “La necessità di un piano serio di rientro è chiara a tutti. Quello che non può essere accettato è che la scelta delle azioni e gli ambiti di risparmio siano sviluppati in ‘segreto’ per poi emergere con deliberazioni di Giunta. Cota deve sapere che non è evitando il confronto che si ottengono i consensi necessari per risolvere i problemi della sanità piemontese”. Infine, il segretario Uil, Gianni Cortese sottolinea: “Abbiamo appreso che la Giunta Regionale a fine mese approverà la delibera relativa al Piano di Rientro per la sanità piemontese, comprensiva degli interventi di riordino, che non ci sono stati illustrati. Ancora una volta si pone la questione delle relazioni sindacali e del confronto di merito sui provvedimenti che interessano l’intera comunità piemontese”.
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