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Cultura

Al Carignano i Rusteghi di Goldoni, opera antica dal sapore moderno

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Teatro Carignano ospita da oggi e sino al 6 marzo una perla della smisurata opera di Carlo Goldoni, I Rusteghi. L’opera – appartenente alla maturità compositiva dell’autore veneziano – è pervasa da un manifesto disinganno per una realtà storica profondamente diversa da quella raccontata agli esordi: Venezia ha perso il ruolo di potenza dell’Adriatico, agita da una classe aristocratica incapace di gestire un indispensabile cambiamento di rotta e da una borghesia commerciale che stenta a imporsi come classe dirigente. I Rusteghi si inserisce dunque a pieno titolo su questo sfondo, con un tratto di audacia finora mai emerso. Il mercante Pantalone, l’avveduto borghese che in molte commedie incarna l’ideale di un soggetto sociale avveduto e responsabile, si trasforma in un’amara caricatura di se stesso. Autentico tiranno, si impone con protervia su famiglia e domestici. In un prezioso gioco di specchi, Goldoni amplifica le valenze del personaggio sdoppiandolo in altrettanti alter-ego, gli altri “rusteghi” dell’opera: Canciano, Leonardo, Simon e Maurizio. La loro capitolazione a un nuovo codice comportamentale ha il sapore di un happy end forzoso, estraneo per primo a loro stessi. Cupa e vagamente claustrofobica questa commedia parla ancora al nostro tempo, all’intolleranza travestita da moralismo, alla difficoltà di mettersi in relazione, alla mancanza di comunicazione di un’epoca che proprio della comunicazione fa il proprio vessillo. Eugenio Allegri, Natalino Balasso, Mirko Artuso e Jurij Ferrini, diretti da Gabriele Vacis (affiancato nell’adattamento e nella traduzione da Antonia Spaliviero), sono i “rusteghi” che andranno in scena dal 22 febbraio al 6 marzo.

Per info: www.teatrostabiletorino.it

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