Cronaca
Testimoni nel processo Giovine: mai firmate le candidature
I quattro testimoni, e candidati nella lista Pensionati per Cota, sentiti oggi al processo contro Michele Giovine per le firme false alle scorse elezioni regionali hanno negato di aver firmato per la candidatura e non hanno riconosciuto la propria firma sull’accettazione della candidatura.Valentina Pantano, ex fidanzata di Michele Giovine, l’amica Antonella Trupo, il padre, Demetrio Trupo e il fratello Giovanni Trupo, hanno anche dichiarato di essere stati contattati da Giovine, nei giorni precedenti i loro interrogatori in Procura, che gli avrebbe chiesto di mentire dicendo al magistrato che le firme erano autentiche. “Non mi ha mai contattata nessuno per chiedere di candidarmi – dice Valentina Pantano – Michele mi ha chiamato il giorno prima del mio interrogatorio chiedendomi di aiutarlo. Voleva che mettessi la firma su un documento per mettere le cose a posto”. Sullo stesso tono l’amica, Antonella Trupo “avevamo parlato della candidatura come ipotesi ma poi non ho mai firmato nulla. Michele è avvezzo a questi comportamenti”.
Durante l’udienza e’ stato poi sentito l’ispettore della polizia giudiziaria Roberto Nettis che ha riferito che dagli accertamenti sui cellulari di Michele e Carlo Giovine il 25 febbraio 2010 nessuno dei due si trovava nel comune di Miasino, nel novarese, dove sarebbero dovute essere raccolte le firme quel giorno.
La prossima udienza è stata fissata per il 15 marzo alle ore 11. La seduta di oggi era ripresa dopo una breve interruzione dovuta all’assenza di Michele Giovine in aula per il quale i difensori avevano chiesto il legittimo impedimento per una visita. “Non si desume la necessità urgente della visita” così il giudice Alessandro Santangelo ha però respinto la richiesta di rinvio e ripreso l’udienza che vede imputato il consigliere regionale insieme al padre per la falsificazione delle firme per la lista ‘Pensionati per Cota’ alle scorse elezioni regionali.
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