Piemonte
Cota negli Usa scopre che la nostra sanità è migliore di quella americana…
Il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, prosegue il proprio tour americano, in attesa dell’appuntamento a Detroit con l’a.d. di Fiat (troppo banale un appuntamento a Torino) Sergio Marchionne.
Niente missioni economiche, a caccia di accordi che favoriscano il sistema Piemonte, ma tanti incontri dal valore culturale indiscutibile: una specie di aggiornamento professionale del Presidente. Anche se è difficile comprenderne l’utilità per i piemontesi… Forse è in missione per conto della Lega e a spese nostre. Anzi no, qualcosa di importante per i cittadini piemontesi è accaduto: nel corso di questi incontri “è uscito un quadro a favore del nostro Paese, che assicura l’assistenza sanitaria a tutti mentre gli Stati Uniti, dopo il voto favorevole dello scorso anno sulla riforma sanitaria, sono ora in attesa della decisione della Corte Suprema sulla costituzionalità di tale atto. Attualmente, sono i datori di lavoro a garantire l’assicurazione medica ai propri impiegati, mentre per le fasce deboli il sistema Medicaid e altri programmi pubblici di assistenza non sono stati risolutivi”. Forse, capito quello che è noto quasi a chiunque in tutta Europa, si eviterà di inseguire il miraggio della sanità lombarda (modello amatissimo) che scivola sempre più verso i privati.
Numerosi appuntamenti hanno caratterizzato la seconda giornata a Washington del presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, nella capitale statunitense su invito del Dipartimento di Stato.
Ospite di una delle più influenti “think tank” americane, la Brookings Institution, fondata nel 1927 e di area liberale, Cota ha incontrato l’analista economica Tracy Gordon per approfondire le politiche finanziarie per lo sviluppo economico degli Stati americani e degli enti locali, il rapporto tra il governo federale e i singoli Stati e il sistema federale nell’applicazione delle tasse. Un intenso confronto tra le politiche degli Stati americani rispetto alle nostre Regioni. Ne è uscito un quadro a favore del nostro Paese, che assicura l’assistenza sanitaria a tutti mentre gli Stati Uniti, dopo il voto favorevole dello scorso anno sulla riforma sanitaria, sono ora in attesa della decisione della Corte Suprema sulla costituzionalità di tale atto. Attualmente, sono i datori di lavoro a garantire l’assicurazione medica ai propri impiegati, mentre per le fasce deboli il sistema Medicaid e altri programmi pubblici di assistenza non sono stati risolutivi.
A Washington ha sede il più grande istituto finanziario americano, la Sba, agenzia per le piccole imprese. Anche gli Stati Uniti, infatti, puntano sulle piccole e medie imprese, linfa vitale della ripresa economica come nel nostro Paese, tanto che già dal 1953 il Governo federale ha creato con la legge la Small Business Administration per il supporto di queste aziende. Un incontro molto interessante per il presidente Cota, che ha avuto modo di apprezzare le strategie messe in campo dalla Sba: i numerosi programmi di accesso al capitale, lo sviluppo dell’imprenditoria, i programmi di innovazione e i contratti pubblici.
Oltre all’associazione dei governatori, nella capitale svolge la propria attività anche la Ncsl, la Conferenza nazionale degli Stati legislativi, che rappresenta gli Stati americani a livello federale e che periodicamente raduna i governatori con i rispettivi staff. Il direttore della Ncsl ha mostrato particolare interesse per la politica messa in atto da Cota per il lavoro e l’occupazione e pertanto ha invitato il presidente a partecipare ai prossimi incontri promossi dall’associazione con i governatori americani.
A seguire Cota ha incontrato i rappresentati della Heritage Foundation, altra potente “think tank” americana, di area più conservatrice. Oggetto dell’incontro, i rapporti commerciali tra gli Stati uniti e il nostro Paese.
Infine, una serie di incontri al Dipartimento di Stato sulle politiche di immigrazione e integrazione con funzionari degli affari esteri e rappresentanti della comunità musulmana locale.
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