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La festa di Mataria ‘d Langa 2024

Lo storico festival che si tiene a Roddino dal 1992 e che da sempre abbraccia la tradizione e la passione di una comunità

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RODDINO – Una due giorni all’insegna della musica e della fratellanza quella andata in scena questo weekend a Roddino, per la celebre rassegna Mataria ‘d Langa, storico festival che si tiene a Roddino dal 1992 e che da sempre abbraccia la tradizione e la passione di una comunità impegnata, attraverso eventi e concerti, diventato ormai un cult dell’estate piemontese.

Grazie all’impegno della Pro Loco e della comunità tutta sono stati due giorni di musica, talk, cultura e divertimento. Sabato sera il tradizionale concerto della Gang, storica folk rock band marchigiana (ma dall’anima punk), dei fratelli Marino e Sandro Severini,  da sempre militante e di casa a Roddino. I grandi classici di una delle band più celebri e longeve del rock d’autore italiano. Un nutrito gruppo di amici, così si possono definire, vengono ogni anno per poter intonare “Bandito senza tempo”, “Kowalsky”, “La corte dei miracoli”, “Paz” e tutti i grandi classici della band. C’è spazio per i racconti ed i “sermoni” di Marino Severini, istrionico performer e vero maestro di cerimonie, che dedica spazio a riflessioni e pensieri come in “Mare nostro” preghiera laica sul dramma dei migranti e “Dago”, che racconto l’epopea delle migrazioni di italiani alla fine dell’Ottocento verso la “terra promessa” degli Stati Uniti. Sul palco insieme ai fratelli ci sono gli ormai inossidabili compagni  di battaglia, per primo Gianni Bonanni, virtuoso dell’organo, tastiere e fisarmonica, Diego Sapignoli alla batteria e Roberto Villa al basso. Tra risate, chitarre e qualche lacrima, c’è spazio anche per Paolo Bonfanti, bluesman genovese e fenomenale chitarrista, che da sempre si unisce ai Gang per uno scoppiettante finale a suon di rock’n’roll. Nel mezzo della serata c’è stato tempo per poter apprezzare Omar Pedrini, rocker dal cuore puro, storico ex Timoria, che ancora una volta ha incanta con la sua chitarra e le sue poesie in musica. Insieme a lui due ottimi compagni di strada Simone Zoni (chitarra e voce) e Davide Apollo, voce dei Precious Time, ormai storica band dei Timoria. Qualche lacrima nel poter risentire brani storici del rock italiano fine ’90 come “Sangue impazzito”, per poter gridare “Sono pronto/per volare/ senza vento” nel pezzo più iconico della band, quel “Senza vento”, immortale capolavoro che ancora adesso richiama fan nostalgici e non solo e per poter sentire “Sole spento”, il brano post diaspora della band, con un Omar ispiratissimo ad affrontare un tema complesso come quello dei carcerati. Un trio davvero in sintonia con il luogo e con l’essenza di Mataria d’Langa. La serata si conclude tra abbracci e risate pronti per il secondo giorno.

La domenica mattina ha visto i talk, divertenti che hanno visto la presentazione del libro di Marino Severini “Quel giorno Dio era malato – Sulle strade i Gang storie e canzoni” moderato da Elisa Pira ed il successivo divertente dialogo tra l’umorista Nicoletta Lucheroni e il regista Francesco Tinarelli. In mezzo l’ilarità alimentata dal sindaco di Roddino (vera anima di Mataria) Marco Andriano e Marino dei Gang, che hanno fatto da sponda al divertente racconto del libro di  Nicoletta “E’ un medicinale – Leggere attentamente le avvertenze”.

Dopo un po’ di riposo si torna sotto palco, dal pomeriggio con Senza Coloranti aggiunti e in serata con i Sanlevigo seguiti dalla talentuosa Cocapuma.

Ma il clou della serata è stato con Lucio Corsi, salito con tutto il suo carisma sul palco bello carico a portare il suo rock, il suo glam e la sua capacità di performer a 360 gradi.
Con lui una band veramente rodata, alla batteria Marco Ronconi, alle tastiere e all’organo elettrico Giulio Grillo, al basso da Tommaso Cardelli, al pianoforte da Iacopo Nieri e alla chitarra elettrica e slide guitar da Filippo Scandroglio.

Un viaggio tra il suo ormai celebre e stralunato songwriting, da “Freccia Bianca” a “Cosa faremo da grandi?”, fino a  “Radio mayday”, “Trieste”, “Astronave giradisco” e “Altalena Boy”. In mezzo tanto glam rock, come quello degli immancabili T. Rex di “20th Century Boy” e le sue imperdibili poesie declamate, perché come ha voluto ricordarci, non ha ancora avuto il tempo di metterle in musica.
Una serata magica in un contesto intimo, che ha fatto da cornice perfetta al personaggio Lucio Corsi, che ormai lanciato verso il successo, potremmo dire di aver visto in una calda serata di luglio a Roddino. Un sentito ringraziamento a Mataria d’Langa, al sindaco Marco Andriano ed alla Pro Loco, fatta di instancabili volontari che si occupano di far funzionare al meglio ogni aspetto dal food alla logistica, di questo piccolo ma grande Festival. Ci vediamo la prossima estate.

Foto e Report Paolo Pavan/QP.

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