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Società

Tutti i sindaci di Torino, dai decurioni ai sindaci eletti dai cittadini

La storia dei sindaci di Torino

Gabriele Farina

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TORINO – La storia dei sindaci di Torino comincia da molto lontano, a partire dai decurioni annuali del Ducato di Savoia prima e del Regno di Sardegna poi. Dal 1416, per oltre 400 anni la città ha cambiato guida una volta all’anno. Erano decurioni o “sindici” annuali, guide per lo più con compiti amministrativi (su wikipedia trovate l’elenco completo).

I sindaci di Torino nel Regno d’Italia

Nel 1861, con la nascita del Regno d’Italia, Torino diventa Capitale e fino al 1889 i sindaci della città vengono nominati dal governo (nei 15 anni precedenti erano stati invece nominati per Regio Decreto). Tra loro è il caso di ricordare almeno Felice Rignon e Luigi Ferraris.

Melchiorre Voli fu invece l’ultimo sindaco nominato dal governo ed il primo eletto dal Consiglio Comunale. L’anno di passaggio è il 1889 e l’elezione del primo cittadino prosegue fino al 1926, quando il governo fascista elimina i sindaci per inserire i Podestà. Torino ne avrà 9, fino al 1945, quando Giovanni Roveda viene nominato dal Prefetto all’indomani della Liberazione e rimane in carica fino alle prime elezioni libere dell’anno successivo.

I sindaci di Torino nella Repubblica Italiana

Con l’avvento della Repubblica comincia l’era moderna anche pe ri sindaci di Torino. Il primo è Celeste Negarville, che rimanse in carica dal 1946 al 1948, seguito da Domenico Coggiola, che guidò la città fino al 1951. Entrambi erano appartenenti al Partito Comunista Italiano.

Comincia poi l’era della Democrazia Cristiana, inaugurata da Amedeo Peyron (tre mandati dal 1951 al 1962) e proseguita con Giovanni Carlo Anselminetti (1962-1964), Giuseppe Grosso (1965-1968), Andrea Guglielminetti (1968-1970), Giovanni Porcellana (1970-1973) e Giovanni Picco (1973-1975).  In questi 25 anni di dominio DC ci sono due sole interruzioni. Per pochi mesi a cavallo del 1964-1965 fu sindaco il Liberale Luciano Jona e di nuovo per pochi mesi nel 1973 fu la volta del Socialista Guido Secreto.

Nel 1975 fu la votla di uno dei sindaci che maggiormente incise sulla Torino moderna: Diego Novelli, del PCI, che rimase in carica per 10 anni e due mandati. Dopo di lui, dal 1985 al 1987 fu la volta di Giorgio Cardetti.

Il 1987 è una data importante. Per la prima volta una donna diventa sindaco di Torino. Viene scelta la Socialista Maria Magnani Noya, che rimarrà in carica fino al 1990, quando toccò a Valerio Zanone aprire un periodo drammatico per la politica italiana. Zanone resta sindaco un anno, poi dal primo gennaio 1992 tocca a Badassarre Furnari come facente funzioni e subito dopo alla seconda donna di questa storia: Giovanna Incisa Cattaneo. A chiudere l’anno orribile 1992 (siamo in piena Mani Pulite) è un commissario prefettizio, Riccardo Malpica.

I sindaci di Torino eletti dai cittadini

Il 1992 cambia tutto, compresa l’elezione del sindaco, che dall’anno successivo diventa diretta con il voto dei cittadini e non più nata dagli accordi tra i consiglieri comunali. Il primo sindaco eletto dai torinesi è Valentino Castellani, indipendente a guida di una coalizione di sinistra, guiderà Torino per due mandati dal 1993 al 2001, lasciano al successore la città candidata ad ospitare le Olimpiadi Invernali.

Siamo arrivati alla storia dei nostri giorni. Sergio Chiamparino è sindaco per 10 anni e due mandati, dal 2001 al 2011. Dopo di lui Piero Fassino, dal 2011 al 2016. Poi è la volta del tornado del Movimento 5 Stelle, che si concretizza con l’elezione di Chiara Appendino. Nel 2021 torna il Partito Democratico alla guida della città con Stefano Lo Russo, che rimarrà in carica fino alle prossime elezioni nel 2026.

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