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Ambiente

Petizione online per chiedere la chiusura dell’inceneritore del Gerbido

Gabriele Farina

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Inceneritore gerbidoNegli ultimi giorni le polemiche relative all’inceneritore del gerbido a Torino sono cresciute in maniera esponenziale, tornando ai livelli di quando il termovalorizzatore doveva ancora essere costruito. Le foto che abbiamo pubblicato alcuni giorni fa, inviateci da un’abitante della zona, hanno sollevato dubbi e domande. Domande rafforzate dal comunicato diffuso dall’Isde, l’International Society of Doctors for the Environment. La rete è il luogo dove notizie e immagini dell’inceneritore trovano maggiore diffusione. E proprio sulla rete è stata aperta una petizione per chiedere al Governo Italiano di intervenire e disporre la chiusura immediata del termovalorizzatore del Gerbido.
Nella pagina di Avaaz utilizzata per la petizione, che punta a raggiungere le 2000 firme, si leggono questi motivi per la richiesta di chiusura.

Basta non c’è più tempo e ora di fermare questa Bomba a cielo aperto, e assurdo vedere come questi politici del ventesimo secoli si divertano a giocare con la nostra Salute.
Va fermato Subito con la massima Urgenza.
L’UNICO INCENERITORE SICURO E’ QUELLO SPENTO!
l’alternativa c’è: il trattamento meccanico-biologico a freddo. E’ un procedimento già utilizzato in alcuni Comuni italiani, che invece di costare denaro, bruciare petrolio e produrre diossina, è economicamente in attivo e produce combustibile, concime e… sabbia; tutto questo dopo aver recuperato e riciclato vetro, bottiglie di plastica e altro materiale pregiato. Inoltre, a differenza dell’inceneritore che è soltanto un grande appalto per un altoforno, il trattamento a freddo crea molti posti di lavoro, perché è basato anche su operatori umani che separano l’immondizia: non sarà un bel lavoro, ma è abbondante e alla portata di tutti.
Non permettiamo questo scempio ambientale, sociale e economico. Ma sopratutto salvaguardiamo la Nostra Salute. Il Piemonte ti chiede aiuto! Firma subito la petizione e condividila con tutti!

Aggiornamento: A seguito dei nostri articoli Trm si è dichiarata disponibile a rispondere alle domande dei cittadini.

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